- Premessa
Il gioco d’azzardo ha assunto dimensioni rilevanti anche nel nostro Paese e ciò ha portato a riflettere sul rischio per molti soggetti (soprattutto quelli più vulnerabili) di incorrere in una vera e propria dipendenza comportamentale (Gioco d’Azzardo Patologico – GAP), con gravi disagi per la persona, non solo per l’incapacità di controllare il proprio comportamento di gioco ma anche di poter compromettere l’equilibrio familiare, lavorativo e finanziario, fino all’indebitamento o all’assoggettamento a tassi usurai presso la criminalità organizzata. Si pensi che secondo studi recenti circa 1/3 della popolazione italiana gioca ed addirittura stime del Ministero della Salute indicano percentuali comprese fra il 3,8 ed il 4,5% della popolazione generale come giocatori “problematici”, tra i quali molti sono adolescenti, anziani e disoccupati. Anche l’Osservatorio Epidemiologico Metropolitano Dipendenze Patologiche dell’Asl di Bologna ha indicato che tra il 2009 e il 2016 il numero di persone che si sono presentate ai SerT per problemi dovuti al gioco è aumentato in modo esponenziale.
2 Nozione e cause
Per ludopatia” si intende l’incapacità ad astenersi dall’impulso del ”gioco d’azzardo e dalle scommesse nonostante il soggetto sia consapevole che dal suo comportamento ne derivino gravi conseguenze. Tale patologia non è risultata indifferente al legislatore, il quale solo con L. n. 189/12), ha inserito questo disturbo nei LEA, ossia nei Livelli Essenziali di Assistenza.
Le cause di questo disturbo possono essere molteplici ma gli effetti, in genere, convergono in modo omologo verso una situazione che può sconfinare nella vera e propria patologia; infatti, come insegna la letteratura medico-legale, a livello psicologico si assiste al repentino passaggio da euforia a depressione, con stati d’animo altalenanti e l’insorgenza, quindi, di una vera e propria dipendenza, del tutto simile per sintomi e caratteristiche a quella da sostanze stupefacenti. La patologia si manifesta fisicamente con problemi posturali, ipertensione da stress, disturbi intestinali, insonnia, sintomi che si sommano alla dipendenza da slot machines, gratta e vinci, lotto e sommesse, carte, etc…
3 Normativa
Non c’è una normativa comunitaria specifica sul gioco d’azzardo. Il Parlamento europeo ha però approvato nel 2013 una risoluzione nella quale si afferma la legittimità degli interventi degli Stati membri a protezione dei giocatori, anche a compressione di alcuni principi cardine dell’ordinamento comunitario e nel 2014 la Commissione Europea è intervenuta sul tema con una raccomandazione sul gioco d’azzardo on line, con cui ha stabilito i principi che gli Stati membri sono invitati a osservare al fine di tutelare i consumatori, con particolare attenzione ai minori e ai soggetti più deboli.
In parziale attuazione dei principi comunitari, molte Amministrazioni regionali e locali hanno posto in atto una serie di interventi per contrastare la crescita incontrollata dell’offerta da gioco e la diffusione della ludopatia nel nostro Paese e con il decreto Balduzzi è stato istituito infine un Osservatorio per valutare le misure più efficaci per contrastare la diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave. Tale Osservatorio, attualmente istituito presso il Ministero della salute.
4 Il ruolo dell’A.D.S.
Il ruolo dell’Amministratore di Sostegno riveste senza dubbio una forma di protezione di importanza fondamentale a beneficio di tali soggetti, al fine di affiancare o sostituire il giocatore nel compimento di molteplici attività con lo scopo sia di aiutarlo a far fronte alle esigenze di vita personali e familiari, sia di evitare l’aggravarsi della patologia che porta inevitabilmente al progressivo depauperamento del proprio patrimonio nonché al deteriorarsi dei rapporti interpersonali.
Va detto che spesso chi ne è affetto nega la patologia e, inizialmente, reagisce in modo negativo all’instaurazione del procedimento di Amministrazione di Sostegno, sentendosi umiliato e “tradito” dai suoi stessi familiari, per poi acquisire solo gradualmente consapevolezza del problema e delle ragioni che hanno determinato la decisione dei congiunti, fino ad esprimere, solo in alcuni limitati casi, l’assenso all’applicazione della misura.
Pertanto, l’aspetto centrale dell’iniziativa giudiziaria attiene alla necessità di reperire tutti gli elementi utili, sotto il profilo probatorio, da sottoporre al Giudice Tutelare nella richiesta di applicazione della misura di protezione in esame, elementi che spesso risultano però difficili da reperire stante le norme che disciplinano la privacy. In concreto, durante la fase preliminare del procedimento il Giudice esegue l’audizione diretta e, spesso, a causa della mancanza di documentazione medica a supporto del ricorso, dispone anche un accertamento di uno psicologo forense che potrà portare in caso di esito positivo alla nomina in favore del ludopatico di un A.d.S., scelto preferibilmente all’interno della cerchia famigliare. Quanto alla tutela del patrimonio dell’amministrato è importante evidenziare che il decreto di nomina dell’A.d.S. viene trasmesso all’ufficiale dello stato civile competente per le annotazioni in margine all’atto di nascita del beneficiario; l’annotazione rende dunque annullabile il contratto eventualmente stipulato dal ludopatico, per incapacità di agire del contraente.