Chi Ha Diritto Alla Carta Del Docente?
È ormai noto che, sin dal 2015, agli insegnanti della scuola pubblica italiana viene annualmente riconosciuto un bonus di 500 euro da utilizzare per la propria formazione professionale.
Si tratta della cosiddetta Carta del Docente, introdotta dall’articolo 1, comma 121, della Legge 13 luglio 2015, n. 107 (nota come “La Buona Scuola”), con l’obiettivo espresso di promuovere “la valorizzazione della professionalità docente”.
Come funziona la carta del docente
L’accesso alla Carta è digitalizzato: ogni docente può entrare nella piattaforma utilizzando SPID o CIE, e generare buoni elettronici spendibili presso esercizi accreditati o per per l’acquisto di beni e servizi pertinenti alla formazione e all’aggiornamento professionale.
Chi ha diritto alla carta del docente
Hanno diritto a ricevere il bonus:
- I docenti di ruolo a tempo indeterminato (sia a tempo pieno che part-time);
- I docenti in periodo di formazione e prova;
- Dal 2024, anche i supplenti annuali con contratto al 31 agosto, come chiarito dalla recente giurisprudenza (di cui si tratterà nel presente articolo) e previsto dagli aggiornamenti normativi.
Quali sono le spese ammissibili per la carta docente
Definite dal D.P.C.M. 28 novembre 2016, comprendono:
- libri e testi anche in formato digitale;
- hardware (PC, tablet, stampanti, LIM);
- corsi di formazione promossi da enti accreditati MIUR (oggi MIM);
- master universitari, corsi di laurea coerenti con il profilo professionale;
- ingressi a musei, eventi culturali, spettacoli teatrali e cinematografici.
Sono esclusi smartphone, materiale di cancelleria, abbonamenti non legati alla didattica, spese per familiari o terzi.
Decadenza carta del docente
Il credito ha validità biennale: ad esempio, il bonus 2023/2024 potrà essere speso entro il 31 agosto 2025. Trascorso tale termine, l’eventuale importo residuo viene annullato e cancellato dal portafoglio elettronico.
Tale termine, tuttavia, riguarda solo la validità operativa del credito, dal momento dell’emissione. Infatti, il diritto di ricevere il bonus resta valido per cinque anni, conformemente al termine di prescrizione quinquennale per i diritti relativi a prestazioni periodiche, previsto dall’art. 2948, n. 4 del Codice Civile.
La presenza di tale ulteriore termine implica che, se il diritto alla Carta non è mai stato riconosciuto (ad esempio, nell’ipotesi di supplenti annuali esclusi), il titolare del diritto stesso ha comunque cinque anni di tempo per presentare ricorso e ottenere un provvedimento giudiziale che condanni il Ministero a versare il bonus nella misura spettante.
La carta del docente è un diritto?
La Carta non è un premio, né un benefit opzionale: è un diritto soggettivo perfetto, come ha più volte ribadito la giurisprudenza amministrativa. La ratio di tale istituto, infatti, è sostenere l’autoformazione e l’aggiornamento degli insegnanti attraverso l’acquisto di materiali didattici, strumenti tecnologici, percorsi di aggiornamento e attività culturali, in funzione di un miglioramento continuo della qualità dell’insegnamento.
Per anni, tuttavia, il bonus è stato riservato esclusivamente ai docenti di ruolo. Ma proprio su tale punto – attesa l’evidente discriminatorietà di una siffatta previsione – si è aperto un lungo fronte di contenzioso legale, culminato in diverse pronunce che hanno inevitabilmente rappresentato una svolta rispetto alle previsioni del legislatore.
La carta del docente è un diritto anche dei docenti precari
Il dibattito si è acceso con forza quando diversi docenti a tempo determinato – in particolare con contratti annuali fino al 31 agosto – hanno iniziato a impugnare l’esclusione, sostenendo che si trattasse di una discriminazione, in evidente violazione del principio di uguaglianza sancito dall’art. 3 della Costituzione e delle norme europee in tema di lavoro a tempo determinato (Direttiva 1999/70/CE).
La giurisprudenza ha accolto tali argomentazioni. Di seguito, si riportano le sentenze maggiormente significative:
- Consiglio di Stato n. 1842/2022, che ha stabilito che anche i docenti con contratto annuale hanno diritto alla Carta del Docente, poiché svolgono le stesse funzioni dei colleghi di ruolo e che “l’esclusione automatica di tali docenti rappresenta una disparità di trattamento priva di giustificazione oggettiva”.
- Cass. Civ. Sez. Lavoro n. 29961/2023 del 27 ottobre 2023, ove la Corte ha chiarito che la Carta Docente spetta anche ai docenti non di ruolo, sia con incarico annuale sia fino al termine delle attività didattiche, anche in assenza di domanda. I docenti precari inseriti nel sistema scolastico possono chiedere l’adempimento in forma specifica o, in alternativa, il risarcimento del danno.
Nel 2024, la stessa Corte ha consolidato l’orientamento favorevole ai precari, riconoscendo l’estensione del diritto in forza dell’articolo 36 del D.Lgs. 165/2001, che equipara sotto molti aspetti il lavoro a tempo determinato e quello a tempo indeterminato.
Carta docenti per il personale educativo
Ma non solo: la giurisprudenza ha altresì stabilito che il beneficio spetta anche al personale educativo, per la partecipazione di tale funzione al processo formativo e in ragione dell’equiparazione economica con i docenti:
- Cass. Civ. Sez. Lavoro n. 9895/2024 del 11 aprile 2024 ha evidenziato il legame tra funzione educativa e diritto alla formazione specificando che “c.d. carta elettronica del docente… spetta anche al personale educativo, atteso che questo, seppur impegnato in una funzione differente rispetto a quella propriamente didattica e di istruzione, tipica del personale docente, partecipa al processo di formazione e di educazione degli allievi ed è soggetto a precisi oneri formativi”
Cass. Civ. Sez. Lavoro n. 27872/2024 del 29 ottobre 2024 ha rafforzato il principio richiamando “l’espressa equiparazione normativa del trattamento economico del personale educativo a quello dei docenti”.
Estensione definitiva Carta del Docente
Nonostante i chiarimenti della giurisprudenza, l’applicazione automatica dell’estensione del bonus ai docenti non di ruolo non è stata pienamente garantita per lungo tempo: molti precari, come anticipato, si sono infatti visti costretti a ricorrere in giudizio per ottenerlo, ottenendo pronunce di condanna al risarcimento dei docenti esclusi a carico del Ministero.
Tuttavia, a maggio 2024 è stata presentata una proposta di legge volta ad estendere in modo definitivo il diritto alla Carta a tutti i docenti con incarichi annuali, recependo l’orientamento ormai consolidato della giurisprudenza nazionale e della normativa europea. Tale percorso si è infine concluso con la Legge di Bilancio 2025, che all’art. 85 ha confermato in via definitiva l’estensione del bonus anche ai supplenti annuali, superando così le incertezze precedenti.
Conclusioni
La Carta del Docente è molto più di un voucher: è un investimento sulla scuola pubblica, sulla qualità dell’insegnamento e sul rispetto della professionalità di chi ogni giorno costruisce il futuro degli studenti.
Difenderla e garantirne un accesso equo e universale, per tutto il personale impegnato nella formazione e educazione degli studenti, significa rafforzare l’idea di una scuola che cresce con i suoi docenti, non a prescindere da loro.
Se pensi di aver diritto alla Carta del Docente ma non ti è stata riconosciuta, il nostro studio può offrirti assistenza legale per tutelare i tuoi interessi e ottenere quanto ti spetta.
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